martedì 9 marzo 2010



Lo abbiamo anche noi !!!



Nella sede dell’ Araldo si è materializzata la replica dell’ oggetto misterioso che è stato lanciato a Milano all’ indirizzo di un noto personaggio politico. Sarà mostrato al pubblico al pari della Coppa Rimet, del primo costume di Tarzan e dei primi sci appartenuti a Zeno Colò. E’ gia stato sventato un primo tentativo di furto da parte di noti collezionisti di memorabilia . Si ha notizia che in alcuni Luna Park lombardi oltre ai tradizionali giochi quali le montagne russe, il calcio in culo ed il pugno di ferro sia anche comparso il nuovo gioco : Tira al premier. Un’ attrattiva che trova molti estimatori e che sarà esportata in altre regioni italiane dopo le feste di Natale. Un nutrito gruppo di fedeli lettori si è già iscritto al primo torneo organizzato per il mese di gennaio 2010 ed ha già iniziato gli allenamenti nelle vicinanze dell’ aeroporto della Spreta.










Segnalateci il vostro indirizzo mail al quale sarà di volta in volta inviato il nuovo numero in formato pdf. Basta anche solo mandarci un messaggio di saluto. ( Gli insulti non sono ben accetti ).
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L’ARALDO DELLA BASSA - ANNO III NUMERO 4 - araldodellabassa@hotmail.it
NUOVA EDITRICE ANONIMA – NUMERO DI COPIE ASSOLUTAMENTE IGNOTO

Ringraziamo tutti quelli verso i quali siamo in debito circa le tematiche trattate, per gli spunti e gli articoli utilizzati, ma assicuriamo di non aver pagato nulla – né tantomeno di volerlo fare in futuro - per i diritti di autore. Libero pensiero e libere idee.
POLITICA ED ECONOMIA

Dopo l’increscioso lancio di Milano - su cui torneremo in ultima pagina - tutti i simboli cittadini che possono rappresentare una possibile minaccia per l’ incolumità dei nostri politici saranno banditi e ritirati dalla vendita : scompariranno le gondole sul piedistallo da Venezia, i piatti di conchiglie dalla riviera ligure, i piccoli David di Michelangelo dalla Toscana, i Colosseo di creta a Roma e le sfogliatine vecchie a Napoli. Già dichiarate fuorilegge nei giorni scorsi la pasta di mandorle in Sicilia ed il cacio cavallo con l’impugnatura da lancio delle Puglie. Si guarda ora con sospetto a tutti i formaggi stagionati. Questo il prossimo passo del nostro governo di cui l’ Araldo ha avuto notizia direttamente dalle commissioni parlamentari , grazie ai contatti di cui la nostra testata gode. Ammessi solo souvenir in silicone profumato, tali da poter essere sparati sul viso del premier non arrecandogli danno. L’ Italia diverrà il primo paese al silicone legalizzato….Enormi opportunità per le nostre aziende di materiale plastico, milioni di nuovi posti di lavoro che non potranno che facilitare la ripresa economica.
LA POESIA DI QUESTO NUMERO


Novanta Pacifici o Magistrato del Numero creato nel 1555… ebbe l’arduo incarico di comporre le discordie civili, da cui la città in quell’ epoca era agitata: componevasi di novanta cittadini neutrali, ed amanti di pace… (P. Uccellini, Dizionario storico di Ravenna )


Pr avdér ad metr e’ mors a cal famì
ch’ faséva e’ bel e e’ brot qua da i nost chent
u i fo chi ch’dge “Tabech stasì a sintì
ch’ a lìò me la ripeta, dasim ment:

a manden so in cumon la signurì
di Novanta Pacèfich: breva zent
che – s’a stasì un po atent com ch’a i dlizì –
j pensa lò mo a ste… dninz a i brighent”.

E in do e do quatr i s’mitè in sdé in cumon
a fe ùrdin de’ dè cér e specèfich;
mo e’ piò bel d’tot il scrivè int l’ ucasion

ad che brot fat zuzest int e’ bunefich
d’che sgrazie ch’I l’mazè I oman d’ Raspon:
“U s’n’infot ben a nò! Nò a sen pacèfich!”

Per vedere di tenere a freno quelle famiglie
che facevano il bello ed il brutto dalle nostre parti
ci fu chi propose: “Ragazzi state a sentire
che l’ho io la ricetta, datemi retta:

eleggiamo in comune una magistratura
di Novanta Pacifici: gente retta
che – se state attenti a come li scegliete –
ci penseranno loro a stare dinanzi ai furfanti”.

E in due e due quattro si insediarono in comune
A scrivere ordini del giorno chiari e circostanziati
Ma il più bello lo stilarono in occasione

Di quel fattaccio successo nelle terre di bonifica:
quel poveraccio ucciso da gli uomini del Rasponi:
“A noi non interessa! Noi siamo pacifisti!”.
Medicina

Dall’ università di Boston riceviamo gli ultimi esiti circa un importante studio scientifico sull’ alimentazione: un campione di cento persone è stato alimentato per un lungo periodo con una dieta a base di verdure e frutta di stagione, al contrario un secondo campione ha ricevuto una dieta a base di olive all’ ascolana, pancetta alla griglia, zampone con lenticchie e mascarpone. A metà ricerca non è stato più possibile completare lo studio in quanto non sono rimaste in vita persone del secondo gruppo. I dottori non sanno dare al momento spiegazione e sono state avanzate diverse teorie tra cui anche un possibile avvelenamento. E’ stata richiesta la consulenza di un gruppo di valenti medici italiani tra cui un noto dottore ravennate di origini napoletane – ovviamente teniamo celata la sua identità vista l’ importanza della ricerca – di cui la redazione dell’ Araldo si onora dell’ amicizia. A lui i dottori americani chiederanno una attenta analisi della ricetta per la pasta della pizza. Non appena avremo notizie le pubblicheremo immediatamente.
L’ARALDO DELLA BASSA
PERIODICO DI CRONACA, CULTURA E RINASCITA SOCIALE

Traiamo oggi spunto dallo scritto rinvenuto nello scavo di una latrina d’epoca a Lido degli Estensi nel giugno scorso per parlare di colui che sarebbe appunto l’ autore di questo breve componimento: Bartolomeo Terlizzi. In un primo tempo la pergamena è stata erroneamente attribuita alla civiltà villanoviana mentre ad un attento esame si è rivelata un appunto tardo settecentesco di carattere sportivo (1). Il Terlizzi ebbe improvvisa notorietà quando la famiglia romagnola dei Piada dall’ Onda lo pregò di produrre un componimento epico circa le origini del casato. In principio l’ opera doveva essere presentata contestualmente alla notizia del fidanzamento del piccolo principe Teseo con la duchessina Clementina De’ Borromeo ma alcuni imprevisti fecero slittare la presentazione: i Borromeo avevano infatti taciuto alcuni particolari circa lo strabismo della figlia ed una naturale gobba a sinistra che spaventarono il futuro sposo tanto da rimandare a tempo indeterminato le nozze (2). A quel punto per il giovane scrittore parve svanita per sempre l’ opportunità di raggiungere le fama e la gloria e per questo intraprese un lungo viaggio attraverso le coste africane al seguito di alcuni navigatori portoghesi; è di quel periodo “Per mari e amari”, guida ragionata sui costumi alimentari del Senegal e della futura Costa d’ avorio. Qui viene descritto per la prima volta il terribile tappo dell’ Equatore di cui si trova esauriente conferma nel giornale di bordo del Joaquim II, veloce brigantino che salpato da Lisbona nel 1768 ebbe l’ equipaggio decimato dal terribile morbo: “… esso si contrae utilizzando i cibi locali…di più di ogni altro il frutto banana, di molto gustoso al palato di noi bianchi…, mangiato in gran quantità questo si dispone di traverso allo stomaco, bloccando completamente l’ intestino di tutti noialtri.” Queste le terribili parole del capitano Don Rosalo Entasado trascritte nel giornale di bordo conservato al Museo della marineria di Valencia. Continua poi così alla pagina del ventuno aprile in un crescendo di ansia per le condizioni del suo equipaggio e terrore per l’impossibilità di contrastare l’ avanzata della terribile malattia: “…oggi è toccato al nostromo Gaston, dopo venti giorni di ostruzione è esploso con fragore,…che nostro signore abbia pietà di lui !! Per la sua coraggiosa moglie non resta che la sua pipa di schiuma …”. Il viaggio in terra d’ Africa forgiò il carattere del Terlizzi anche se il viaggiare per mare lasciò in eredità al fisico non certo di ferro una progressiva artrite alle mani che rese di anno in anno sempre più difficoltoso lo scrivere ed una fastidiosa forma di balbuzia ereditata, così dissero i marinai che lo seguivano, da un agguato di alcuni coccodrilli da cui il Terlizzi riuscì a sfuggire per un soffio. Al ritorno in patria, accolto con grande stima dalla popolazione, introdusse nella cucina dell’ alta Romagna piatti allora sconosciuti incontrando però grossi problemi per il reperimento degli ingredienti : lo stufato di ippopotamo fu riproposto con maiale e zucca ma non ebbe un gran successo, mentre per lo zampone di elefante non furono mai raggiunte le dimensioni originali malgrado l’ utilizzo di un numero indefinito di animali provenienti da una ventina di porcilaie. L’ attività di scrittore degli ultimi anni fu svolta grazie alla presenza di una cara amica, tale Carla Cappucci, che unitasi sentimentalmente al Terlizzi gli fu vicina anche come scrivano. La produzione di scritti continuava incessante malgrado l’ impossibilità fisica di utilizzare penna e calamaio e solo la pazienza e la dedizione della compagna permise la stesura di numerose opere. Per la verità permangono grossi dubbi circa l’ autenticità di tutti gli scritti visto l’ acuirsi della balbuzie e dell’ artrite del Terlizzi, ormai incapace di pronunciare più di una frase ogni venti minuti, e la mole di opere prodotte (3). Il nostro si spense serenamente nella sua villa di Lugo nella primavera del 1799.


(1) Secondo il critico Bettoni leggendo da destra a sinistra è chiara la frase “Forza Gimondi” mentre al contrario risulterebbe “W Rivera”.
(2) La mancanza di bellezza della giovane è proverbiale. Famoso il Ritratto con pipistrello in mostra agli Uffizi : senza la didascalia del pittore sarebbe impossibile distinguere l’ animale dalla giovane. ( Leggasi Le brutte son sempre brutte anche nell’ arte di G. Argan )
(3) A riguardo leggere “ Una villa a Cortina costa come due quadri di Guttuso ?! … Datemi un pennello !! “ lirica giovanile di Marta Marzotto.